Praticare il Buddhismo significa impegnarsi in una lotta tra le forze negative e
positive nella vostra mente. Il meditatore cerca di indebolire il negativo e di
sviluppare e accrescere il positivo. Gli insegnamenti racchiusi in questo libro
sono intesi a trasformare la mente; leggerne o ascoltarne un solo passo può
recare gran beneficio.
Non ci sono indicatori fisici per misurare il progresso nella lotta tra le forze
negative e positive nella coscienza. I cambiamenti iniziano appena si
identificano e riconoscono le proprie illusioni, quali l’ira e la gelosia. Si ha allora
bisogno di conoscere gli antidoti all’illusione, e tale conoscenza si ottiene
ascoltando gli insegnamenti. Non c’è una via semplice per rimuovere le illusioni.
Non le si può estrarre in modo chirurgico. Devono essere riconosciute, e poi,
attraverso la pratica degli insegnamenti, le si può gradualmente ridurre per poi
eliminarle del tutto.
Questi insegnamenti offrono il mezzo per liberarsi dall’illusione – sentiero che
alla fine conduce alla libertà da ogni sofferenza e alla beatitudine
dell’illuminazione.
Più si arriva a capire il Dharma, o insegnamento buddhista, più si indebolirà la
presa dell’orgoglio, dell’odio, dell’avidità e delle altre emozioni negative che
causano così gran sofferenza. Tale comprensione, se praticata nella vita
quotidiana per un periodo di mesi e anni trasformerà a poco a poco la mente,
poiché, malgrado spesso sembri altrimenti, la mente è soggetta a cambiamento.
Se potete paragonare il vostro stato di mente ora al vostro stato di mente dopo
che avete letto questo libro, noterete qualche miglioramento. In tal caso, questi
insegnamenti saranno serviti al loro scopo.
Nel presente eone, il Buddha apparve più di 2500 anni fa nella forma del
Shakyamuni, il saggio del clan Shakya. Prese l’ordinazione monastica e si
impegnò in ardue pratiche yogiche. Seduto in meditazione sotto un albero in un
luogo chiamato Bodh Gaya nell’India settentrionale, raggiunse la completa
illuminazione. In seguito diede miriadi di insegnamenti destinati a rispondere ai
nostri diversi interessi e inclinazioni. Ad alcuni insegnò come ottenere una
migliore rinascita e ad altri come ottenere la liberazione dal ciclo di nascita e
morte. Le vaste e profonde scritture che contengono questi insegnamenti,
chiamati sutra, indicano i metodi e i mezzi per recare felicità a tutti gli esseri.
Derivati dall’esperienza del Buddha, e logicamente fondati, tali insegnamenti
possono essere praticati e messi alla prova da chiunque.
In Tibet, gli insegnamenti buddhisti furono compilati, per rivelare i gradi
successivi del sentiero verso l’illuminazione, in un unico libro. Nel passato,
molte persone sono riuscite a raggiungere lo stato di completa illuminazione
affidandosi a queste stesse istruzioni; esse si adattano a chiunque abbia una
mente non domata. Pur riconoscendo il danno causato dalle nostre illusioni,
come per esempio il danno recato a noi stessi o agli altri quando agiamo nell’ira,
ne subiamo ogni volta l’influenza. Una mente non domata ci getta quindi per
sventatezza nell’abisso invece di fermarci quando vede il bordo.
Siamo stati spinti in questo ciclo di sofferenza dalle nostre illusioni e dalle
azioni che esse provocano, note come karma. Dato il rapporto di causa-effetto tra
le nostre azioni e la nostra esperienza, passiamo la vita subendo ogni sorta di alti
e bassi, nell’afflizione e nella confusione. L’essere totalmente liberi dal peso
delle azioni passate e dalla schiavitù del desiderio, dell’odio e dell’ignoranza è
quel che si dice liberazione, o nirvana. Quando riusciamo a eliminare le illusioni
e il karma comprendendo la naturale purezza della mente, segue la pace totale e
otteniamo completa libertà dal ciclo della sofferenza.
Se sappiamo fare buone azioni, come salvare la vita ad animali minacciati di
morte, possiamo accumulare le condizioni necessarie a ottenere la rinascita come
esseri umani. Se ci diamo alla seria pratica del Dharma, saremo capaci di
continuare il nostro progresso spirituale nelle nostre vite a venire. Ma questa vita
è preziosa e impredicibile, ed è importante impegnarsi nella pratica mentre ne
abbiamo l’opportunità. Non sapremo mai quanto a lungo potrà durare
quell’opportunità.
Ciò che facciamo ora, secondo la legge del karma, principio di causa ed
effetto, ha conseguenze nel futuro. Il nostro futuro è determinato dal nostro stato
di mente presente, ma il nostro stato di mente presente è infestato dalle illusioni.
Dovremmo aspirare a raggiungere l’illuminazione. Se ciò non è possibile,
dovremmo cercare di ottenere la liberazione dalla rinascita. Se neanche questo è
possibile, dovremmo almeno piantare i semi di una rinascita favorevole nella
prossima vita, senza cadere nei regni d’esistenza inferiori. In una congiuntura
propizia, quando siamo liberi da ostacoli che ci impediscano di udire e praticare
il Dharma, non dobbiamo lasciare che questa rara opportunità ci sfugga.
Liberare se stessi dalla sofferenza è tuttavia soltanto una parte della ricerca.
Così come voi stessi non volete neanche la minima sofferenza e volete soltanto
felicità, così vogliono anche tutti gli altri. Tutti gli esseri sono uguali nel senso
che hanno una naturale tendenza a desiderare la felicità e la libertà dalla
sofferenza. Tutti gli esseri hanno lo stesso diritto alla felicità e alla libertà dalla
sofferenza. Essere consapevoli di ciò e continuare a operare soltanto per la
propria liberazione è in sé impresa ben piccola. Ma se la motivazione che ci
guida è essere capaci di aiutare gli altri, possiamo raggiungere lo stato
onnisciente e con esso la capacità di beneficare ogni essere vivente. Possiamo
diventare Buddha noi stessi.
Se il nostro stato di mente presente è povero e la nostra capacità limitata,
come potremo esaudire i desideri degli altri? Il solo desiderio di aiutarli non
basta. In primo luogo dobbiamo raggiungere la capacità di percepire le diverse
aspirazioni degli altri. Per fare sì che la nostra percezione sia chiara, dobbiamo
eliminare tutti i difetti che ci impediscono di vedere le cose per quello che sono.
Gli ostacoli all’onniscienza sono le impronte lasciate da illusioni quali il
desiderio, l’ira, l’orgoglio e l’ignoranza. Anche dopo che le illusioni sono state
eliminate, la mente ne ritiene l’impronta. Ma poiché la vera natura della mente è
chiara, pura e sapiente, è possibile purificare la mente del tutto e così
raggiungere quella chiarezza della consapevolezza nota come onniscienza.
Il motivo principale che spinse il Buddha a raggiungere tutte le sue grandi
qualità di corpo, linguaggio e mente fu la compassione. Anche l’essenza della
nostra pratica dovrebbe essere il desiderio di aiutare gli altri. Tale desiderio
altruistico è naturalmente presente nei nostri cuori quando riconosciamo che gli
altri sono proprio come noi nel desiderio di essere felici e di evitare la
sofferenza. Esso è come un seme, che possiamo proteggere e aiutare a crescere
con la pratica. Tutti gli insegnamenti del Buddha tendono essenzialmente a
sviluppare un cuore gentile e una mente altruista. Il sentiero del Buddha è
fondato sulla compassione, sul desiderio che gli altri siano liberi dalla
sofferenza. E ciò ci conduce a comprendere che il benessere degli altri è in
ultimo più importante del nostro, poiché, senza gli altri, noi non avremmo alcuna
pratica spirituale, alcuna opportunità di illuminazione. Non pretendo di avere
gran conoscenza o alte realizzazioni, ma ricordando la gentilezza dei miei
maestri, che mi diedero queste istruzioni, e sollecito del benessere di tutti gli
esseri, io offro a voi questi insegnamenti.