Dicembre 26, 2024

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by ilcortomaltese©

Avere o Essere

La profonda distinzione tra “avere” ed “essere” influisce tantissimo sul nostro benessere e sulle nostre scelte di vita.

Sono passati diversi anni da quando Erich Fromm, uno tra i più importanti filosofi del Novecento, ha voluto guidarci nel comprendere l’essenziale distinzione tra avere ed essere.

All’apparenza queste due parole sono semplici verbi. Non sembrano avere un significato rilevante nella vita di tutti i giorni. Ci limitiamo nel loro utilizzo e non gli diamo la giusta importanza.

Non sono solo due delle espressioni verbali più comunemente usate, rappresentano molto di più.

Con “avere” ed “essere” possiamo dare vita a due forme di personalità e stili di vita che caratterizzano e distinguono l’essere umano, completamente differenti. Tu puoi comprendere e identificarti con l’uno o con l’altro, puoi incentrare il tuo stile di vita sull’uno o sull’altro. La cosa fondamentale è che puoi anche decidere un possibile cambiamento.

Cosa si nasconde nell’avere

L’avere, come detto precedentemente, non vuole essere identificato come semplice forma verbale, vuole piuttosto rivelarti quello che c’è dietro la sua vera natura.

Con l’avere identifichiamo quel tipo di personalità che è indirizzata ad ottenere possesso delle cose. La sua esistenza, in gran parte, è basata sul possesso.

Parliamo di oggetti, ma anche delle persone o del modo di comunicare e parlare. A questa tipologia di individui piace accumulare oggetti, titoli, avere molte esperienze lavorative, avere un numero infinito di conoscenti.

Molto spesso tutto questo è accompagnato da sete di denaro e di potere. Talvolta, a questo tipo di persona è associata la fretta di ottenere immediatamente ciò che vogliono. Avere tutto subito, indipendentemente da quale sia il percorso più sostenibile per raggiungere quella determinata cosa.

Nella maggior parte dei casi, però, non riescono a trarre vantaggio da tutto questo. La loro è una pura e semplice illusione di raggiungere una forma di felicità. Non riescono ad apprezzare quello che realmente fanno perché accecati da un continuo desiderio di accumulare, di possedere. Ogni azione compiuta è strategicamente indirizzata verso una nuova conquista.

Per portare un esempio banale ma piuttosto esaustivo, rientra in questo tipo di personalità colui o colei che, vedendo un fiore stupendo che spunta in un prato, decide immediatamente di coglierlo, senza esitazione, per la pura e semplice avidità del possederlo, non considerando affatto che dopo pochi minuti il fiore sarà praticamente morto, e quindi anche il suo possesso.

Un altro esempio è rappresentato dalla tipica persona che prepara attentamente il modo in cui si comporterà al suo primo appuntamento con un altro soggetto.

Preparandosi la parte, questa persona cerca di ottenere il possesso di quella situazione, cerca di averla. La immagina, la recita e, così, già crede di possederla, prima ancora di doverla affrontare.

Se questa persona non prepara la sua recita sente di perdere il controllo, di non avere in mano la situazione. Teme il fallimento. Ha bisogno di questo per rimanere calma e tranquilla. Questi esempi ci fanno comprendere che, spesso, dietro a questo tipo di personalità si celano debolezzeinsicurezze, paure di fallire.

Cosa si nasconde nell’essere

L’essere, invece, appartiene a quel tipo di personalità che non è indirizzata al possesso. Non è interessata ad avere sempre di più.

Le persone che si identificano con l’essere sono, solitamente, persone che conducono stili di vita più semplici, che agiscono in modo spontaneo e non premeditato. Tendono ad essere più minimalisti ed a possedere solo il necessario.

Sono persone che si pongono obiettivi ma scelgono di seguire la strada più sostenibile, anche se magari non rappresenta la più veloce. Si concentrano molto di più sul viaggio, sulla strada da percorrere, guardando ad ogni passetto fatto in avanti come un grande traguardo.

Sono persone che tendono ad apprezzare maggiormente le piccole cose. Tendono ad esprimere più gratitudine, sia verso le persone, che verso ciò che circonda loro.

Queste persone non preparano il discorso da fare ad un primo appuntamento. Vanno e agiscono in modo spontaneo, vivendo l’esperienza per quella che è, senza aspettative e senza volontà di possederla.

Alla vista di un fiore, ammirano la sua bellezza e le capacità straordinarie della natura. Il loro pensiero non è concentrato sul cogliere il fiore ma sul godersi il momento.

Questa è la personalità che si identifica con l’essere.

Quale stile di vita scegliere?

Negli ultimi anni, molti hanno iniziato a identificarsi con ciò che possiedono, piuttosto che con ciò che realmente sono.

Questa mentalità basata sull’avere porta a sentimenti di frustrazioneinsoddisfazione e mancanza di serenità.

Se le persone iniziassero a valorizzare di più l’essere piuttosto che l’avere, potrebbero ridefinire le loro priorità, sia in termini di azioni sia rispetto a ciò che possiedono. Questo le incoraggerebbe a vivere in modo più autentico e spontaneo, senza la necessità di controllare ogni aspetto della loro vita, ma piuttosto concentrandosi su come vivere il momento presente.

L’importanza dell’essere, rispetto al possedere, potrebbe guidarci verso una vita più equilibrata, riducendo lo stress e la costante ricerca di soddisfazione materiale.

L’incessante desiderio di avere può infatti generare sofferenza, poiché ci rende sempre insoddisfatti della nostra situazione presente. Pertanto, adottare una mentalità centrata sull’essere potrebbe essere la chiave per una vita più appagante.

Come arrivarci?

Come primo passo è fondamentale ristabilire le tue priorità. Cerca di capire se ciò che possiedi, o che desideri, ti è davvero necessario per essere sereno o se invece è solo la mentalità dell’avere che ti sta travolgendo.

Questo vale anche per le tue azioni. Ciò che stai facendo, qualunque cosa sia, lo porti avanti solo per una tua necessità di possedere qualcosa in più (soldi, titoli, certificati, complimenti…)? Questo qualcosa è davvero essenziale per te oppure è un trofeo da mostrare agli altri?

Il secondo passo è rappresentato dall’agire spontaneamente. Ci ricolleghiamo al passo precedente. Quando ti trovi in una situazione qualsiasi, non ricercare il controllo, non cercare di essere il protagonista o di essere apprezzato da tutti. Concentrati, piuttosto, sulla situazione in sé, vivendola a pieno. Non agire per ricercare l’approvazione degli altri, agisci per ricercare la tua approvazione.

Rifletti su queste cose e vedrai che la tua vita sarà molto più serena e calma. Questo ti porterà ad acquisire molta più sicurezza e meno stress.

Conclusione

La dicotomia tra avere ed essere, così profondamente esplorata da Erich Fromm, ha un impatto significativo sulle scelte che facciamo e sul modo in cui conduciamo le nostre vite.

Vivere con un focus sull’avere può portarci a una spirale di insoddisfazione, mentre puntare sull’essere incoraggia un’esistenza più autentica e arricchente.

La vita non è fatta di quanti beni accumuliamo o di quante esperienze possiamo contare, ma dalla qualità delle esperienze e delle connessioni autentiche che stabiliamo.

Nel mondo di oggi, dove la frenesia e la competizione sono all’ordine del giorno, riconoscere l’importanza dell’essere e praticare una vita più intenzionale e consapevole può servire come bussola per ritrovare il nostro vero sé e una felicità più duratura.

A te la scelta: cosa vuoi veramente essere nella tua vita?