Se oggi possiamo visitare la Riserva dello Zingaro, uno dei luoghi imperdibili di un itinerario in Sicilia, lo dobbiamo alla tenacia, alla determinazione e forse anche al coraggio di qualche migliaio di siciliani.
Era il 1980 quando in Sicilia decisero di costruire una strada costiera. Avrebbe dovuto collegare Scopello, la piccola frazione di Castellammare del Golfo, con San Vito Lo Capo. Era l’ultima costa Siciliana ancora non percorribile in auto: 7 chilometri lungo i quali sarebbero sorti hotel, villaggi e residenze sul mare. Sarebbero, ma non andò così.
Migliaia di persone infatti scesero in piazza e marciarono verso quel tratto di costa, bloccando ed ostacolando i lavori. Era il 21 maggio 1980. La Regione Sicilia decise quindi di non proseguire con il progetto ma, al contrario, di istituire con una legge regionale la prima Riserva Naturale protetta della regione.
Oggi, di quel progetto scellerato, rimane solo la galleria scavata nella roccia all’ingresso della riserva, dal lato di Scopello.
La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro si estende lungo 7 chilometri di costa totalmente incontaminata. Qui la presenza umana quasi non esiste ed il risultato è uno dei mari più cristallini e ricchi di fauna marina.
Per visitare la Riserva dello Zingaro ci sono solamente due punti di accesso: il primo si trova un chilometro dopo il borgo di Scopello, il secondo una dozzina di chilometri prima di San Vito Lo Capo. Per accedere alla riserva e godervi appieno le piccole calette, le spiagge e i sentieri a picco sul mare, mettete in conto di dover camminare, e anche parecchio! Indossate quindi scarpe chiuse (obbligatorie, per entrare), caricate lo zaino di acqua ed incamminatevi!
Entrate al mattino presto in modo da evitare le ore più calde e più affollate, ma non vi preoccupate: se avete sbagliato orario, il rimedio migliore contro il caldo è tuffarsi in acqua! Per l’affollamento tenete in considerazione che la Riserva è molto grande e c’è spazio per tutti. E sapete cos’altro rende la Riserva un’esperienza ben lontana dal turismo di massa? Il fatto che per arrivarci non vi siano alternative ad una lunga e stancante camminata!
Se entrate da Scopello, cosa che vi consigliamo, troverete Cala della Capreria dopo appena 900 metri. Qui si trova a spiaggetta più frequentata, proprio per la sua vicinanza all’ingresso. Poco prima della cala ci sono anche un piccolo Museo Naturalistico, un Centro di Educazione Ambientale e soprattutto l’ultima possibilità di trovare dell’acqua potabile!
Fatto il primo bagno della giornata (perché tanto lo sappiamo che non resisterete!) potete proseguire lungo il sentiero panoramico. Starete qualche decina di metri sopra al livello dell’acqua blu e ammirerete dei panorami da cartolina. Vi serviranno ancora due chilometri e mezzo di camminata sotto al sole per arrivare alle prossime due soste: Cala della Disa e Cala Beretta distano trecento metri l’una dall’altra. Qui già c’è molta meno gente e potete tuffarvi in un’acqua…che più trasparente non si può!
Prima di arrivare a Cala della Disa, date un occhio al piccolo Museo della Manna. Sarà anche l’occasione per riposare qualche minuto all’ombra! A proposito: sapete cos’è la manna? Solo qui in Sicilia…anzi, solo in una specifica zona della Sicilia cresce un frassino dalla cui corteccia esce un dolcificante naturale: una resina che viene raccolta e solidificata per essere utilizzata in sostituzione dello zucchero. A Modica viene anche utilizzato per aromatizzare le barrette di cioccolato.
Di fronte al Museo della Manna affacciatevi sul blu. Siete a Punta Leone e la vista qui è una delle più panoramiche. Si chiama Punta Leone per il fatto che una roccia all’orizzonte assomiglia ad un leone accovacciato nell’acqua.
Dopo Cala Beretta, se ancora avete fiato, potete proseguire per un altro chilometro e arrivare a Cala Marinella, poi ancora un chilometro e mezzo per Cala dell’Uzzo e l’ultimo chilometro e trecento metri per Cala Tonnarella. Noi ci siamo fermati a Cala Beretta, complice il sole a picco e l’acqua che iniziava a scarseggiare!
Se siete appassionati di mare e di panorami avrete voglia di proseguire, di scoprire spiagge sempre più isolate e incontaminate. Tenete però ben presente quanto fiato avete, quanta acqua avete e soprattutto che ovunque arriviate…dovete poi anche tornare indietro! Capita non troppo di rado che qualcuno abbia bisogno di aiuto nel bel mezzo del sentiero e i recuperi, da queste parti, non sono semplicissimi.
Una curiosità?! All’interno della Riserva vive Massimo, l’unico residente. Nel periodo estivo abita nella candida casetta della sua famiglia. Un edificio di 120 anni che lui cura come un gioiello. Massimo coltiva manna, gelsi e altra frutta. Se passate da lui sarà felice di ospitarvi, darvi un po’ di acqua e qualche fetta di anguria (a pagamento, naturalmente!) e raccontarvi la sua storia. Originario di Alcamo, si sposta con una piccola barca ormeggiata a Cala della Disa e vive nel silenzio e nel relax di un posto magico.
Come Massimo stesso dice: il verde e il blu sono due colori rilassanti e dentro la Riserva, ovunque si giri lo sguardo, si è travolti da questi due colori…
Come detto sopra, noi siamo entrati all’ingresso di Scopello. Per visitare la Riserva dello Zingaro vi conviene arrivare al mattino presto. In questo modo potete lasciare l’auto al parcheggio accanto alla cassa. E’ un parcheggio gratuito, ma i posti non sono moltissimi.
Quando si riempie, c’è un secondo parcheggio a poche decine di metri ma è a pagamento e costa 7€ al giorno.
La Riserva è aperta dalle 7 alle 19.30 (nel periodo estivo) e il biglietto di accesso costa 5€ per gli adulti e 3€ per i bambini fino a 12 anni.
Ripetiamo, fino allo sfinimento: all’interno non c’è acqua, non c’è cibo, non c’è nulla! Attrezzatevi di conseguenza e valutate un fabbisogno di acqua superiore al normale, sia per il calore (ci sono poche zone d’ombra), sia per la camminata che dovrete fare.
Se vi serve comprare qualcosa, potete andare a Scopello: nella piccola piazza del borgo ci sono una pasticceria, un forno e un piccolo alimentari dove comprare quello che vi serve.
Altra raccomandazione per visitare la Riserva dello Zingaro: portatevi un cappellino e tanta tanta crema solare. Nuoterete, farete il bagno mille volte tra i pesci quindi considerate che sarete sotto al sole. E quando uscite…sarete ancora sotto al sole!
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