In un remoto villaggio ai confini del mondo, viveva un vecchio saggio di nome Kavi. La sua barba grigia e gli occhi profondi raccontavano storie di innumerevoli vite vissute. Kavi credeva fermamente nella trasmigrazione delle anime, e ogni sera si sedeva sotto l’antico albero di banyan per narrare le sue esperienze ai giovani curiosi.
Un giorno, un giovane pastore di nome Rajan si avvicinò a Kavi. Rajan era affascinato dalle parole del vecchio e desiderava conoscere la verità oltre la vita terrena. Kavi sorrise e iniziò a raccontare:
“Molti secoli fa, in un’epoca di imperi e guerre, viveva un guerriero coraggioso di nome Arya. Era temuto nei campi di battaglia e rispettato dai suoi compagni. Ma Arya portava un peso nel cuore: la morte di sua moglie, Sarala, durante un assedio.
Una notte, Arya si addormentò sotto il cielo stellato. Nel suo sogno, vide Sarala. I loro occhi si incontrarono, e Arya sentì un legame profondo. Sarala gli disse: ‘Il nostro amore è eterno, Arya. Le nostre anime sono legate da fili invisibili. Ogni vita è solo un capitolo del nostro viaggio.’
Arya si svegliò con il cuore in tumulto. Decise di cercare la verità. Attraversò montagne e deserti, raggiungendo un antico tempio. Lì, un monaco gli svelò il segreto della trasmigrazione.
Da allora, Arya visse ogni vita con consapevolezza. Fu un contadino, un poeta, un mendicante. In ogni incarnazione, cercò Sarala. Attraversò deserti e oceani, ma lei sembrava sempre sfuggirgli.
Un giorno, mentre meditava su una montagna, vide una donna con gli occhi di Sarala. Era Lila, una pastorella. I loro sguardi si incrociarono, e Arya riconobbe l’anima di Sarala.
Lila gli sussurrò: ‘Siamo destinati a ritrovarci, Arya. In ogni vita, ci incontriamo e ci perdiamo. Ma il nostro amore è eterno.’
Da allora, Arya e Lila vissero insieme. Si amarono, si persero e si ritrovarono innumerevoli volte. Ogni volta che Arya la guardava negli occhi, vedeva Sarala.
E così, l’anima errante di Arya continuò il suo viaggio attraverso le ere, cercando l’amore perduto. E il vecchio Kavi, sotto l’antico albero di banyan, continuò a narrare questa storia a chiunque volesse ascoltarla.”
La luce del tramonto illuminò il volto di Rajan mentre ascoltava. Aveva imparato che l’amore e l’anima sono intrecciati in un misterioso balletto, e che il viaggio dell’anima non conosce confini di tempo o spazio.
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